Chiesa Romanica San Michele Arcangelo
La chiesa di San Michele Arcangelo si distingue per stile architettonico romanico, con conci di marna bruna e gialla – tipo di roccia argillosa – disposte secondo una planimetria semplice e di piccole dimensioni.
La struttura è tra le poche chiese romaniche a due navate della Sardegna, di cui si contano una dozzina di esemplari: in particolare, la chiesa di San Michele è la seconda più piccola dopo quella di San Saturno di Ussana.
Sebbene l’impianto risalga alla seconda metà del Duecento, oltre a elementi prettamente romanici potrai riconoscere alcuni dettagli decorativi e architettonici in stile gotico, come ad esempio i pilastri ottagonali situati all’interno. La chiesa presenta notevoli affinità stilistiche con la Cattedrale di San Pantaleo di Dolianova, la cui fase costruttiva risale anche alla fine del XIII secolo, e con la coetanea chiesa di San Pietro di Villamar.
Dall’esterno, potrai osservare la deliziosa facciata movimentata dalla presenza di paraste angolari e lesene, per un risultato composto e sobrio dell’insieme. Avvicinandoti, potrai individuare il piccolo ma prezioso architrave del portale che mostra cinque figure antropomorfe scolpite in successione. La presenza fra queste di un singolare “capovolto” rende l’opera un unicum nel panorama scultoreo medioevale sardo ed è stato oggetto di diverse interpretazioni e studi. Tra queste, un’ipotesi molto suggestiva vuole che la più particolare tra le figure a rilievo, quella curiosamente capovolta, sia una rappresentazione di Lucifero, e che la coppia di figure all’estremità opposta indichi i personaggi di Adamo ed Eva; mentre le restanti potrebbero raffigurare l'arcangelo Michele, a cui la chiesa è dedicata, e Dio Padre, di maggiori dimensioni.
Secondo lo studioso Francesco Alziator, la cui interpretazione risulta più verosimile, la figura capovolta potrebbe rappresentare una persona morta, quindi scolpita in una dimensione diversa, opposta, rispetto a quella dei vivi, mentre le due figure centrali potrebbero rappresentare gli antenati importanti della persona morta e le due figure in coppia potrebbero essere i genitori o i parenti, che in suo onore ed in memoria degli antenati hanno realizzato la piccola chiesa. Secondo altri studiosi ancora il ciclo scultoreo rappresenterebbe una scena coreografica di ballo sardo (“ballo in tondo”), con la figura capovolta intenta a eseguire una capriola acrobatica (sa sciampitta). E così via.
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Orari di apertura e info
La piccola chiesa risulta visitabile in occasione delle festività e su prenotazione per le visite guidate contattando la Cooperativa Villa Silli: 070 939888 / 347 5116787.