Villamar

Villamar, 09020 (Medio Campidano)

Nascosto tra dolci colline nella meravigliosa terra della Marmilla, Villamar, conosciuto come Mara Arbarei nella lingua sarda, è un borgo agricolo che ospita meno di tremila abitanti. Le sue origini affondano le radici nel XIII secolo, quando si sviluppò con il suo nucleo principale tra le sponde del fiume Mannu e il riu Cani, due corsi d'acqua che conferivano fertilità alle sue terre.

Borgo intriso di mistero e avvolto nella nebbia del tempo

Villamar - Chiesa Romanica di San Pietro

Nel corso del Medioevo, questa comunità conobbe il suo periodo d'oro, inizialmente sotto l'influenza del giudicato d'Arborea, per poi entrare nell'orbita della Corona d'Aragona. In quei tempi, Villamar era un crocevia cruciale delle rotte commerciali del grano che collegavano le isole del Mediterraneo. Nel XVI secolo, fu persino colonizzato da mercanti delle Baleari, il cui lascito è ancora evidente nel quartiere maiorchino. Questo affascinante distretto si caratterizza per le case tradizionali costruite in pietra, mattoni di fango e paglia, noti come "làdiri", costituendo un simbolo del passato ispanico a cui è ora dedicata la mostra "Sulla via del grano" presso l'ex biblioteca del paese.

Oltre a queste testimonianze storiche, l'arte locale è vibrante con moderni murales realizzati da esuli cileni e altre espressioni artistiche che riflettono la diversità culturale di Villamar. Un evento di grande risonanza è la Mostra di Artigianato e Scultura che si svolge alla fine di agosto.
Il patrimonio archeologico di Villamar è altrettanto affascinante, con una necropoli punica situata all'interno del borgo, dove tombe a camera e a fossa, alcune decorate con pitture murali e motivi geometrici, sono state riportate alla luce insieme ai loro corredi funerari, ora in esposizione presso il Museo archeologico ex Montegranatico, un antico edificio storico originariamente destinato alla distribuzione del grano.
È noto che il territorio di Villamar è stato abitato almeno dal III millennio a.C., come dimostrano i dodici nuraghi che ancora dominano il paesaggio.

Uno degli aspetti più suggestivi di Villamar è il circuito di chiese che si staglia nella città, luoghi di venerazione che custodiscono tesori d'arte cristiana. Queste chiese narrano storie di profonda devozione che hanno unito la comunità di Villamar nel corso dei secoli. Tra queste, spiccano la chiesa di San Pietro e la parrocchiale di San Giovanni Battista.

La chiesa di San Pietro, costruita in arenaria e vulcanite, presenta una pianta a due navate, la prima delle quali risale alla seconda metà del XIII secolo, mentre la seconda fu eretta poco dopo. La parrocchiale, originariamente un edificio romanico del XIII secolo, mostra tracce del suo passato in facciata e fu successivamente ricostruita nel XVI secolo secondo i canoni gotico-catalani. Il suo altare maggiore, realizzato nel Settecento in marmo policromo, ospita un maestoso retablo raffigurante la Madonna del Latte, opera del celebre pittore Pietro Cavaro, composta da varie tavole che rappresentano scene della vita di Gesù e Maria, apostoli e santi.

Altre chiese di grande importanza, risalenti ai secoli XVI e XVII, sono la chiesa di Antiochia, che conserva preziose statue in stile spagnolo e sculture di santi in legno intagliato e policromato, e la chiesa della beata Vergine d’Itria, situata in un luogo incantevole tra campi coltivati a tre chilometri dal paese. Quest'ultima è un esempio di architettura tardo-gotica di ispirazione spagnola. La festa della beata Vergine d’Itria, alla fine di agosto, è celebrata con una suggestiva processione accompagnata da cavalieri, traccas (carri trainati da buoi splendidamente addobbati) e fedeli che intonano canti tradizionali noti come "is coggius".

Un'altra festa religiosa molto sentita a Villamar è quella dedicata a Santa Maria all'inizio di settembre, caratterizzata da una gara poetica e da una corsa equestre.

Da vedere...

vedi tutti